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Carissimi con-volatili,

nell'intento e speranza di far cosa gradita (almeno) a qualcuno ed utile agli istruttori che non hanno avuto il tempo di inculcarli nelle abitudini di alcuni (pochissimi!!!) dei loro allievi, mi permetto di ricordare alcuni suggerimenti di "bon ton" aeronautico (per i meno vispetti = galateo, corretto modo di comportarsi) a cui é bene uniformarsi principalmente per l'esercizio della buona educazione e poi anche per questione di buon senso, oltreché, spesso, di sicurezza.

Cercherò di trattarli per gruppi tematici, ciascuno nell'ambito della capienza consentitaci dalle regole della lista (10Kb) e della decenza, e utilizzando sempre "AeroEtichetta" come oggetto, in modo da renderne agevole l'immediata cancellazione da parte di tutti coloro che già sanno o che ritengono, in libera ragione, di farne a meno.

Tema #2 - USO DELLA RADIO

E' premessa doverosa, necessaria, (oltreché cautelativa almeno per me che scrivo...) ed opportuna ricordare che per far uso di un apparato RT in fonia della potenza superiore al decimo di watt é prescritta nel nostro Paese una licenza di stazione rilasciata dal ministero delle comunicazioni, nella quale viene specificato (in senso limitativo, ovviamente) il genere di radiocomunicazioni che la stazione é abilitata ad effettuare.

Nel caso delle stazioni a bordo di aeromobili, tale genere concerne (cito testualmente quanto riportato sulla licenza medesima) "SOLO comunicazioni riguardanti la sicurezza e la regolarità del volo".

Ciò premesso, veniamo alla materia vera e propria.

Cominciamo col puntualizzare che se due stazioni sono contemporaneamente in trasmissione sulla medesima frequenza, il solo risultato udibile dalle stazioni in ricezione sono comunque solo i battimenti delle due portanti, che rendono sempre assolutamente inintelleggibile la modulazione (voce) di ambedue. E ciò indifferentemente dal fatto che una stazione sia più vicina dell'altra alla ricevente.

Perciò, prima di immettersi in trasmissione su una frequenza da un mezzo in volo, é buona norma effettuare qualche secondo di ascolto, magari disabilitando temporaneamente anche lo squelch, per accertarsi che nessuno stia già impegnando quella medesima frequenza (magari un po' più lontano), poiché se ne disturberebbe comunque la ricezione.

Nel caso seguire lo scambio di messaggi ed intervenire dopo la conclusione dell'ultimo. Solo eccezionalmente intervenire con una richiesta di "break" da effettuarsi immediatamente al termine del passaggio corrente; teniamo presente che l'entrata in frequenza con un break è come interrompere due persone che stanno parlando e non se ne deve abusare. Ad esempio é normalissimo allungare il braccio di una procedura quando non é possibile fare immediatamente un riporto prescritto perché la frequenza è impegnata.

E' pero' altrettanto normale interrompere con un break chi sta usando la frequenza in modo o per argomenti impropri, da parte di chi deve impiegarla per un uso prescritto e/o immediatamente necessario.

Ricordo che la richiesta di break si lancia immediatamente al termine del passaggio corrente e consiste nella trasmissione della sola parola "break" seguita immediatamente da almeno un secondo di ascolto di conferma che il break sia stato raccolto (cioè che non sia in corso un nuovo passaggio in risposta al precedente). Solo a quel punto colui che ha lanciato il break trasmetterà il proprio messaggio.

Ad un break si risponde SEMPRE con un silenzio generale di attesa di almeno 3~4 secondi. Se passato tale periodo il richiedente non incomincia a trasmettere, si possono riprendere gli scambi normali.

Così come non bisogna abusare del break, non bisogna pero' neanche mettersi a questionare in frequenza sulla consistenza dei motivi che possono aver indotto il richiedente a farne uso. C'é tempo e modo per farlo a terra, magari de visu, e con il passaggio alla cassa di qualche bar per liquidare bevute collettive dei presenti.

Devo precisare che la richiesta di break non é propriamente una procedura codificata in uso aeronautico, ma piuttosto di estrazione radioamatoriale. Tuttavia, dato l'affollamento su certe frequenze da noi impiegate (...), é uno strumento "tecnico" prezioso e positivamente risolutivo se correttamente e prudentemente impiegato.

Tenere presente che normalmente gli apparati richiedono circa 1/4 di secondo per commutare da ricezione a trasmissione, per cui curare di schiacciare prima e parlare poi, perché se si schiaccia e si comincia a parlare contemporaneamente viene sicuramente persa la primissima parte del messaggio (il destinatario!).

Abituarsi a lasciare SEMPRE trascorrere un intervallo di almeno un secondo prima di rispondere ad un precedente passaggio o di iniziare una nuova comunicazione. Questo intervallo é necessario per dar modo, a chi ha urgenza, di entrare e di essere sentito. Chi non lascia questo intervallo si comporta esattamente come gli automobilisti che ingombrano le corsie di emergenza (e purtroppo spesso con gli stessi effetti)!

La mancanza di questa pausa é il principale indice con cui viene riconosciuta la mancanza di professionalità (o, se preferite, il "dilettantismo") degli utenti improvvisati ed abusivi.

Di regola non effettuare mai passaggi di durata superiore ai 10 secondi.

Quando nessuno raccoglie le nostre chiamate e contemporaneamente non si sente nessuna altra stazione, la prima cosa da controllare é il VOLUME (che potrebbe essere stato inavvertitamente lasciato al minimo!).

Quando tutto a un tratto ci si accorge di non sentire più nessuna altra stazione pur essendo il volume correttamente settato, controllare per prima cosa che il proprio apparato non sia rimasto commutato in trasmissione, cliccando ripetutamente sul PTT (Push-To-Talk): si deve sentire in cuffia (e vedere sul pannello della radio) la corrispondente commutazione. In caso contrario SPEGNERE IMMEDIATAMENTE L'APPARATO per evitare di bloccare tutte le trasmissioni su quella medesima frequenza!

Ogni primo messaggio di una serie deve aprirsi con, nell'ordine, il nominativo del destinatario seguito immediatamente da quello del mittente. Questi elementi dovrebbero sempre precedere, eventualmente poi in forma abbreviata, tutti i passaggi, a meno che non si sia ASSOLUTAMENTE certi che non siano possibili confusioni (nessun altro in frequenza, neanche distante, oltre che riconoscimento certo delle rispettive voci).

Il seguito del messaggio deve e/o può contenere, ma TASSATIVAMENTE nell'ordine che segue, i seguenti elementi:

La comprensibilità dei messaggi non é necessariamente sempre della migliore qualità, per cui é importante fare quanto più possibile uso di terminologia standard, onde facilitarne la comprensione e limitare le richieste di ripetizione.

Quando non si é certi della correttezza dei dati ricevuti, é preferibile ripetere SOLO quelli che si é creduto di capire, ma di cui non si é certi, chiedendone una CONFERMA piuttosto che chiedere la ripetizione dell'intero messaggio (Es. "A 3 miglia Nord-Est dal nostro. Conferma?" a cui si risponderà con: "Affermativo" oppure con: "Negativo, 3 miglia Sud-Est dal vostro."

Ciao

Adriano