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Caro amico,

la vite verticale comandata, con una macchina dalla geometria del tipo P96, è una manovra che vede investite alcune superfici di governo da moti turbolenti, che, in quanto tali, possono non essere ripetitivi e perciò generatori di reazioni non sempre prevedibili.

Può verificarsi, come si é già verificato con mezzi dalle geometrie ben più adatte (es. timone posizionato per pari superficie al di sopra ed al di sotto delle superfici caudali orizzontali) che si instaurino situazioni in cui si é dovuto ricorrere a tutta la potenza per ottenere col prop-flush autorità sufficiente ad interrompere equilibri ciclici aereoinerziali che rendevano altrimenti assolutamente inefficaci le classiche manovre di uscita (annullamento angolo di attacco e timone contrario).

A questo punto occorre tenere presente che l'entrata in vite comandata verticale si attua generalmente con la potenza al minimo, già di per se regime critico, che con le accelerazioni asimmetriche che si verificano soprattutto all'entrata, possono provocare lo spegnimento del motore, a cui seguirebbe immediatamente anche l'arresto dell'elica, e non solo per effetto del riduttore presente nel Rotax, ma anche solo semplicemente per le basse velocità aerodinamiche frontali che tale manovra comporta.

Potresti dunque non avere neanche l'ultima speranza di ricorrere al soffio dell'elica sugli impennaggi altrimenti inerti (salvo effettuare con successo un riavviamento in volo in quelle condizioni!).

Per il qual motivo: viti ed in genere tutte le manovre asimmetriche ai limiti inferiori dell'inviluppo vanno effettuate esclusivamente con i paracadute ed al di sopra delle quote efficaci per l'eventuale abbandono del velivolo, da velivoli dai quali tale abbandono sia possibile ed agevole e da piloti assolu- tamente immuni (in quanto specificamente allenati) da qualunque suscettibilità a disorientamento spaziale anche in presenza di violente rotazioni combinate su più assi.

A questo punto, se lo ritieni ancora opportuno, chiedi pure tutti i consigli utili a chi vuoi. Ma poi, soprattutto, usa la testa...

Ciao

Adriano