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13-17 Maggio 2015 - Ospedale S.Orsola (BO)
Ricovero per Termoablazione (terza)



Il 7 arriva la "chiamata alle armi". La Dott. ha deciso per un intervento di termoablazione il 15/5. Ricovero alle 7 del 14. Vista la posizione difficile e dolorosa, era quasi quello che speravo, sempre che (come credo) riesca a trattare i due noduli nella stessa seduta. Dopo un breve consulto con la moglie decidiamo di appoggiarci alla Casa Famiglia piuttosto che al camper. L'11 abbiamo la conferma della stanza e così il 13 deposito l'auto nella solita via a parcheggio libero e ci stabiliamo in Santa Clelia.

Giovedi 14 maggio  = Alle 7 siamo nel padiglione 29 per il prelievo e le solite formalità per l'accettazione. La vena prescelta per l'agocannula sembra essere quella di un banchiere! Accetta solo versamenrti ma non concede prelievi ! E così altro buco per estrarre i campioni necessari. Colazione al bar distante 200 metri e ... al Padiglione 28 in attesa del posto letto. Nel frattempo arriva la notizia che alcune provette sono arrivate già coagulate e quindi ... terzo buco. L'attesa si prolunga sino al tardo pomeriggio, quando riescono a trovare un letto in prestito al reparto sottostante di Cardio Chirurgia.


Venerdi 15   = Flebo e terapia antibiotica in attesa delle 12, ora in cui dovrei essere al padiglione 5. Dico dovrei essere, perchè malgrado le mie ripetute sollecitazioni, alle 13 sono ancora in attesa della lettiga; chiedo di andare a piedi, ma non me lo concedono! Cerco di spiegare ad una infermiera (che non conosce ovviamente le procedure epatologiche) che in Eco mi stanno aspettando dalle 12 e che corro il rischio che la Dott. non mi possa più trattare, ma lei risponde che i lettighieri conoscono gli orari. Alla fine una cortese Dottoressa capisce la situazione e sollecita il centro coordinamento lettighe, avvisando la mia Dott. del disguido. Tutto sotto controllo mi dice, ma io (conoscendo bene i tempi e il reparto di Eco) sono abbastanza teso e preoccupato.

Poco prima delle 14 arriva il lettighiere che mi consegna ad una Inf. inbufalita per il ritardo e dubbiosa sulla fattibilità dell'intervento. Poi vedo "sfrecciare" la mia Dott. che mi dice che ormai pensavano che non arrivassi più, ma che non può non trattare uno dei loro pazienti preferiti! Rispondo che non è stata colpa mia e che evidentemente c'è qualche ingranaggio nel sistema che non funziona a dovere!

Alle 14,20 sono allettato e collegato con la piastra ghiacciata e tutte le altre diavolerie; la Dott. ha già memorizzato bene dove intervenire e quindi saltiamo anche la prima fase di "scannerizzazione" eco con contrasto. "Fermo" e mi inietta dell'anestetico nella zona da trattare, poi chiede 3cc di (???) + 3 di (???) e un ago da 3 e poco dopo ... una carezza sulla testa e l'inf. che mi riferisce che la Dott. è soddisfatta. Bene, è sempre un piacere sentire che la dott. è soddisfatta del suo operato !!!

Visto l'orario il mio "parcheggio" in sala è ridotto all'osso. L'inf telefona per il trasferimento e si imbufalisce ancora una volta dicendo che DEVONO venire a prelevarmi prima delle 4 perchè lei ha un appuntamento che non può rimandare! E difatti poco dopo arriva un barelliere ... con una poltrona! Io sono allettato e non posso assolutamente muovermi! L'inf non sa più cosa dire ... il barelliere se ne va e torna poco dopo con un suo collega e la barella. Fanno appena in tempo a farmi "scivolare" sulla barella che arrivano altri due barellieri a prelevarmi ... l'inf allarga le braccia e scuote la testa!
Si, penso proprio che debba essere rivisto per benino il centro coordinamento lettighieri! Non è possibile che un Ospedale d'eccellenza si inceppi per l'inefficienza dei trasporti interni! E comunque eccomi trasbordato nel mio nuovo letto in epatologia in attesa che il tempo passi; non ho dolore e mi convinco che alla fine la termo è meno dolorosa dell'alcool. La Dott. ha confidato a mia moglie che questa volta "li ha trucidati" e lo conferma il fatto che abbia richiesto il controllo ecografico a un mese, saltando quello di routine che di solito viene eseguito il giorno dopo (in questo caso lunedi). Antibiotico e soluzione salina scorrono nella mia vena "ricettiva".

Sabato 16  = Altro buco per il prelievo di una decina di provette (un vampiro me ne succhierebbe di meno!) e verso le 11 arriva la responsabile del reparto che riconoscendomi (è stata proprio lei a propormi la terapia antivirale) mi chiede come va e mi comunica che il valore virale al 30/4 (dopo un mese di trattamento) è sceso a 80. Valore di partenza 1.125.000 dopo 15 giorni 430 dopo un mese 80 ... non mi posso certo lamentare!
Il referto della Dott. Eco recita: "Eseguito trattamento di termoterapia con radiofrequenza (generatore RADIONICS) delle 2 lesioni sottoglissoniane del VI segmento, ago con punta esposta di 2 cm lungo 20 cm con una inserzione d'ago in ciascun nodulo, potenza massima 164 W con durata complessiva di 19 minuti. Per distanziare i noduli dalle anse si iniettano 150cc di glucosato al 5% sottocute". La procedura è stata eseguita senza alcuna complicanza ... ecc. ecc.
Le analisi del mattino vanno bene, sono senza febbre e dolori ... alle 12,30 ho le gambe sotto un tavolo del ristorante per un piatto di trofie fresche con pomodorini e rucola. Riposo nella nostra stanzetta, giro di controllo per verificare se l'auto è ancora tutta intera e al suo posto e una mezza pizza per cena ... l'appetito tornerà !

Domenica 17  = Paghiamo e ringraziamo la volontaria di Santa Clelia e ci avviamo per il rientro. Passando di fianco al porticato che porta a S. Luca ci diciamo che è da diverso tempo che pensiamo di fare una visita al Santuario, certo, oggi non è giornata ma ... in auto perchè no ? Devio per la stretta salita e dopo qualche chilometro arriviamo in vetta. Moltissime le persone a piedi (forse per evitare le scalinate dei portici) e in bicicletta lungo il percorso e moltissimi i visitatori al Santuario. D'altro canto è una giornata di sole e la visuale sulla città è sempre bella. Nel Santuario stanno celebrando la Messa e così ci fermiamo sino alla fine, poi scendiamo per pranzare al Carefour e riprendiamo la strada verso casa.

Alla sera mi ritrovo con qualche linea di febbre (37,7) e tutta la fascia ventrale indolenzita (così come il giorno dopo) ... ma oserei dire che ci puo' stare !


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