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7 - 11 dicembre 2016 - Ospedale S.Orsola (BO)
Ricovero per Termoablazione (quinta)



Il giorno 1 siamo in viaggio col nuovo (vecchio) camper verso gli amici di Montereale quando arriva (è ormai un classico) la chiamata per il ricovero: ore 7,30 del 7 entrata (pad. 5) e il 9 trattamento (l'8 è festa). Chiediamo subito una stanza alla casa accoglienza del S. Francesco dal 6 all' 11.

Martedì 6 dicembre  = Sono giorni di forte umidità e nebbia e non voglio viaggiare nella nebbia col buio, per di più i volontari di S.Francecsco sono disponibili dalle 15,30 alle 18,30. Parto alle 14,30 e alle 16,30 sono già alla ricerca di una parcheggio in zona "giornaliera". Vedo una coppia, vicino ad un'auto, che sta facendo "pulizia" ad un cagnolino tenuto in braccio a gambe in su; chiedo (con un gesto) se stanno andando via e mi fanno cenno di si ma ... mi fanno anche capire che prima devono terminare la "toilette" del cane ... e così, finito il "bidet a secco", mi piazzo al loro posto e scarico i bagagli. Preso possesso della stanza in San Francesco, ce ne andiamo a fare il solito giro al centro e ci gustiamo le ormai irrinunciabili castagne di "Nico numero uno al mondo e dintorni".

Mercoledì 7   = Questa volta i movimenti in reparto sono quasi tutti in uscita (visto che domani è festa) e i ricoveri sono ridotti a tre, con uno (io) che chiede subito il permesso per uscire e rientrare il 9 mattina. Permesso ovviamente accordato una volta che le analisi fatte al mattino dicono che è tutto a posto e non ho bisogno di altre preparazioni.

Giovedi 8   = Stranamente c'è il sole e decidiamo di andare a pranzare al Carrefour e al rientro salire alla Basilica di San Luca; e così facciamo.

Venerdì 9   = Flebo e terapia antibiotica in attesa della chiamata dalla "friggitoria" al piano inferiore, dove trovo l'infermierina sostituta che è stata riconfernata per un anno. E' molto contenta ed anch'io sono contento per lei. Solito bolo di sonovue e accurata ricerca del punto esatto da "sforacchiare"; sento un "fermo", una leggera puntura e ... mi ritrovo in reparto con la moglie che mi riferisce che la Dott. le ha detto "tutto bene".
Anche stavolta niente dolore, niente vomito e niente febbre; mi sto proprio convincendo che anche se più "invasiva", la termo è da preferire all'alcoolizzazione.

Sabato 10   = Altro buco per il prelievo, antibiotico e a digiuno in attesa della chiamata per l'eco di controllo. Mi pare strano che in eco lavorino anche al sabato, ma la moglie (andata in avanscoperta) mi conferma che giù ci sono alcune persone.
Sono quasi le 13 quando mi accompagnano di sotto dove noto qualcosa di diverso; mi accoglie un'infermiera mai vista prima e viene utilizzata un'altra sala d'attesa ... e a me sorge un dubbio! Quando entro nello studio della Dott. le chiedo subito "ma anche al sabato lavora ?" - "e per forza ... tutti mi vogliono e allora al sabato esercito la libera professione" - "ma allora io sono un infiltrato!" - "eh si ... ma non potevo lasciare Arfelli senza un controllo". E io non so cosa rispondere e rimango senza parole!

Il controllo eco è OK, le analisi del mattino sono OK, sono senza febbre e dolori ... alle 14,30 vengo dimesso con analisi, visita ed eco di controllo da fare nella prima quindicina di gennaio, mi comunicheranno loro la data precisa.
Vista la nebbia già abbastanza fitta non è il caso di mettersi in viaggio e decidiamo di partire con calma l'indomani mattina. Alla sera arriva la solita febbre a 38 (calmata con tachipirina), ma nessun dolore. Nei giorni successivi la febbre arriverà poi anche a 39, con tosse e raffreddore ... ma fossero tutti quelli i mali !!!


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