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18-20 Dicembre 2013 - Ospedale S.Orsola (BO)
3 Ricoveri in Day Ospital per Alcolizzazioni



Un dito di brina sul camper. Carichiamo una trentina di litri d'acqua nel serbatoio svuotato per l'inverno e vado di avviamento ... ahi, il motore gira discretamente ma non parte; attendo qualche secondo e riprovo con lo stesso risultato. Comincio a innervosirmi e a pensare alle possibili alternative ma al terzo tentativo il motore si mette in moto.

Come ormai d'abitudine, primo e patate arrosto al C.C. e nel primo pomeriggio sistemazione al campeggino di S. Lazzaro (ufficialmente chiuso: ma per noi ...).
Una "Sbrisolona mantovana" è il minimo che possiamo fare per gli auguri di Natale e come ringraziamento per la loro disponibilità.
Altro problema: il boiler a gas non ne vuole sapere di rimanere accesso; si andrà di pentolini ! Meno male che la stufa a gas funziona e quella elettrica è nei limiti di consumo.

Mercoledì 18 dicembre   = I soliti 20 minuti di autobus per arrivare alla fermata dell'Ospedale e alle 8,20 giungiamo in reparto con oltre mezz'ora di anticipo.
Alle 10,15 eccomi in sala eco con vena "cannulata" al primo colpo. Poco dopo arriva la Dott. che mi saluta e inizia a raccontare la mia storia in inglese; alzo la testa e scorgo due "cinesine" che mi salutano con un cenno della testa. Non restano molto, e quando se ne vanno la mia dott. se ne esce con un poco piacevole "allora Arfelli, oggi dobbiamo assumerci dei rischi, sia io che lei! Il nodulo è molto, troppo vicino alla cistifellea e vi sono seri rischi che l'alcool ne provochi un'infezione; però non saprei quali altre alternative proporle, se non una chemioembolizzazione ... " No, non ho voglia di risperimentare la chemioembolizzazione ... andiamo col rischio! "Preferisco iniettare piccole quantità di alcool ripetendo magari più volte". Oggi sono proprio nelle sue mani come non mai! Solita spennellata di tintura, spry (antidolorifico ?) e "fermo mi raccomando" L'ago scende di poco prima di bloccarsi contro qualcosa di duro; tenta un paio di volte di superare l'ostacolo ma invano "c'è una costola che mi copre la via" e cambia strada. Inietta un minimo di alcool dicendo "adesso ci deve dire lei" - "cosa?" - "se ha male" scuoto la testa e reinietta ancora un pò, non sento nulla; sento l'inf che dice "stai sudando" e la dott. che risponde "si ... e non è la tachipirina presa stamane!" - poco dopo altro "cicchetto" e ancora non sento nulla. Per oggi basta (2 cc).
Le 4 ore trascorrono senza dolori o sintomi particolari e sono fiducioso anche per la notte. Rientriamo subito in camper; sudoku, poca TV e alle 10 siamo già a letto!

Giovedì 19 dicembre   = Nottata tranquilla e spirito un po' più alto. In sala attesa meno ressa del solito. Subito dopo avermi chiesto come è andata, la dott. (mezza influenzata) sbotta con un "ma lo sa Arfelli che lei mi costa un anno della mia vita?" balbetto un "mi spiace ... ma spero almeno di prenderlo io!". Ago in zona "pericolosa" e un goccio di alcool (senza dolore); per non perdere tempo infilza altri due aghi, mi "ubriaca" il secondo nodulo (in posizione meno pericolosa ma leggermente doloroso) e torna a ubriacare il primo (sempre senza dolore) dicendo "questo basta, non ne vuole più". E' la volta del terzo che mi fa "cainare" parecchio", tanto che l'inf inietta una seconda dose di "Fentanest". Il fatto è dovuto alla mancanza di una capsula ben formata con conseguenza di alcool che se ne va a girovagare in zone che dovrebbero essere a lui "interdette".
Ci vediamo domani per controllo ed eventuale (sicuro, penso io!) ritocco. Dopo circa un'ora salivazione che preannuncia il vomito che viene però superato anche senza Plasil prontamente recapitato dall'inf. In camper mi ritrovo con febbre 38 e doloretti vari ma ... la cistifellea tace! Doppia dose di Tachipirina e alle 9 sono a letto.

Venerdì 20 dicembre   = Indolenzimento della fascia ventrale e termometro a 37°, ma sono contento. Al controllo la dott. (messa ancora peggio rispetto a ieri) trova il nodulo "cattivo" morto al 90 % ... resta un 10% da "ritoccare"; ma ribadendo l'alto rischio della posizione e vista la febbre che indica comunque uno stato infiammatorio, ritiene più opportuno rimandare l'intervento a dopo le feste, permettendo così al mio fisico di ristabilirsi completamente e mi prescrive un antibiotico augurandomi buon Natale!

Anche se avrei preferito "distruggere" subito il restante 10%, i due giorni seguenti di febbre ancora a 38° malgrado antibiotico e Tachipirina, mi convincono che la decisione della Dott. è stata quella giusta. Ora vediamo di passare bene le festività e per la "bestia" ... ne riparleremo a inizio febbraio.


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