SABATO 19: Il mio P92 non ha ancora trovato il feeling col nuovo "testa blu" ed io non voglio rischiare; in questo giro sarò "la zavorra" (gentilmente richiesta) del "lamier1" di Flavio.
Decidiamo di partire all'alba di domenica per strade diverse; Flavio per aria ed io (con tutti i bagagli) via terra. Target (e ritrovo) Ozzano.

DOMENICA 20: All'alba delle 7 siamo in piedi e dopo una fugace colazione accompagno Flavio sul campo. Il cielo è coperto, ma una copertura alta che non dovrebbe dare grossi fastidi, al massimo qualche goccia (speriamo); attendo che i preliminari di Flavio siano felicemente eseguiti e parto col mio quadriciclo per ... un rullaggio di circa 100 km.
Arrivato a Ozzano trovo Flavio e Marcello che mi dicono di aver preso qualche goccia d'acqua nel tratto finale; non vedo lo Zenair "militare" di Luca, ma vedo Luca ... mmm ... Luca che tradisce il suo "giocattolo volante"? ... mmm... qui gatta ci cova!
E difatti vengo a sapere che Luca e Rodolfo faranno il giro con un "Raider" da "testare".
Gli Appennini sono chiusi e decidiamo di attendere il pomeriggio per il tentativo di superamento.
invece Rodolfo e "Bibì e Bibò" (i due autisti) partono (non prima di aver fatto il pieno di tigelle!) col furgone e bagagli per andare a recuperare il "tanker" al Trasimeno.
Verso le 18 tutti in sella e pronti a partire prima che arrivi il temporale da nord ... che arriva più velocemente del previsto e comincia a scaricare grandine costringendoci ad un rapido fuggi fuggi con ricovero alla bene meglio in hangar e dintorni.
"Zavorra" Arf diventa "Taxi" Arf e in quattro giri completa il trasferimento dei "duemarini" in un albergo a circa 6 Km dal campo per la cena (tutto può il maltempo, tranne fare perdere l'appetito ai duemarini!) ed il pernottamento (tutto il bagaglio, tende comprese, è ormai a destinazione).

LUNEDI 21: Altri giri di taxiarf e tutti di nuovo pronti al decollo. La nostra ritardata partenza costringe gli organizzatori a variare il programma e optare per una breve sosta di rifornimento a San Sepolcro con ripartenza immediata per Anguillara.
Luca ha un piccolo problema con l'impianto carburante e decidiamo che mi fermo io per dargli una mano mentre gli altri partono per il primo waypoint.
Il volo è abbastanza turbolento e parecchio freddo ma comodo, veloce (il Raider vola veramente bene) e con buona visibilità. A Palazzolo Avio (S.Sepolcro) ci attendono Rodolfo (che interessa a pochi!) e una pantagruelica colazione (che interessa tutti). Salutiamo i magnifici anfitrioni e la loro stupenda abitazione (con camera da letto riservata a Vescovi e Direttori AS) e partiamo per Anguillara dove ci attende un pullman dell'AMI per accompagnarci alla visita guidata e riservata (al lunedì il Museo è chiuso al pubblico!) al Museo Storico di Vigna di Valle. Qui ci raggiunge purtroppo la tragica notizia dell'incidente occorso al "Fascination" di Cassini e Ferraro.
Rientro al campo e partenza per la nuova struttura Avio Celsetta presso Campagnano (a est del lago di Bracciano). Qui ci vengono a far visita due stupendi Tiger Moth dei "Rusty Angels" con ai comandi Stefano Rusconi e Giancarlo Bonometti. Alla sera gran galà all'aperto in onore del ... "homo volante" ma il mio possente fisico deve aver preso un pò di freddo, e mentre gli occhi godono della vista di succulente leccornie, lo stomaco mi costringe ad un mesto ritiro nei miei caldi appartamenti (una misera tendina con sacco a pelo (sintetico!)).

MARTEDI 22: All'alba (o poco più!) esco dal mio sacco e mi ritrovo letteralmente immerso nella nebbia più fitta! Scorgo a malapena alcuni ULM alla distanza di 30-50 metri. Al rientro dai servizi la nebbia comincia a diradarsi e scorgo la punta della vicina collina. Flavio mi viene incontro e si informa sul mio stato fisico: lo stomaco va un pò meglio ma ancora non mi sono scaricato! Se ne va brontolando qualcosa che non riesco a capire.
Decollo per Vitulazio (Caserta) dove arriviamo con un forte caldo ma per fortuna ventilato.
Una telefonata ci avvisa che Marcello è bloccato all'Aviocelsetta; nel rullare ha trovato una canalina e ha rotto l'elica. Ci raggiungerà non appena avrà risolto il problema.
Ci andiamo a fare quattro passi in paese e ne approfitto per farmi un thè caldo (su consiglio di Vincenzo, uno dei nostri dottori volanti!), al rientro mi impossesso di uno sdraio libero e fingo di non sentire il successivo richiamo di "tutti a tavola". Lascio trascorrere una mezz'oretta e quindi mi affaccio alla finestra per osservare i compagni che, per niente impietositi dal mio stato, si leccano le dita lanciandomi apprezzamenti sulla qualità del vitto. Mando un Rodolfiano "...tacci vostri" e torno al mio sdraio.
Flavio si avvicina e dopo la lettura del mio bollettino medico se ne esce con un chiaro "questo qui continua ad aumentare di peso!" e a nulla valgono le mie proteste atte a spiegare che non ho mangiato nulla; lui ribatte che o calo di qualche etto o pago il supplemento peso! Mi sa che stasera dovrò farmi dare qualche pasticca da Vincenzo, ormai divenuto medico personale.
Attendiamo che il calore si plachi un pò e decolliamo alla volta di Pantano (Potenza) godendoci uno dei voli più appaganti dal punto di vista paesaggistico. Qui trovo l'amico Michele che mi presenta la sua fantastica famiglia.
Dopo un assaggio dei prodotti locali e la foto di gruppo a fianco di una stupenda e possente aquila reale che, a dir la verità, con il suo lungo becco e i suoi forti artigli inculcava un certo rispetto, tutti a tavola (e questa volta mi ci butto anch'io) per una indimenticabile cena.

MERCOLEDI 23: Smontaggio tende e quattro passi (facciamo otto) per recarci al paese per la colazione. Breafing, pianificazione volo e decollo con target Pulsano (Taranto) dove ci attende un magnifico mare. Volo in (quasi) formazione con gli ormai inseparabili Franco (Savannah), Guido (Savage) Mirko e Alessandro (Storch) che non ci perdono d'occhio.
A Pulsano frugale panino e ... tutti al mare! Sfortunatamente questo stupendo e meraviglioso mare viene inquinato da un branco di accalorati sudaticci maleodoranti e traboccanti volatili che però hanno tutti concordamente lo sguardo puntato su protuberanze naturalistiche locali.
Tornati al campo, veloce rifornimento e ripartenza per Castel del Monte facendo un lungo percorso di aggiramento di Grottaglie e Gioia del Colle.
Il campo è a pochi chilometri dal Castello e non possiamo fare a meno di eseguire un completo 360 per goderci questa spettacolare opera d'arte.
Al campo troviamo Marcello che, ricevuta un'elica in prestito, è arrivato al mattino.
La "Masseria" è stata stupendamente restaurata e Flavio ed io decidiamo di prenotare l'ultima camera rimasta per offrirci finalmente una sana doccia rigeneratrice e una notte ... di nuovo insieme. La cena, a base di specialità locali, verrà da tutti giudicata come la migliore dell'intero giro, ed io non riesco tuttora a dimenticare la bontà e la freschezza della ricotta (normalmente da me snobbata) che ho voluto assaporare anche a colazione!

GIOVEDI 24: Decollo di buonora (ricordandoci sempre che la "buonora" dei giri nulla ha a che fare con la "buonora" di casa!) per Termoli che raggiungiamo verso le 11,30 in un volo abbastanza noioso ma anche abbastanza tranquillo. Lo stesso atterraggio avviene senza le forti turbolenza che eravamo abituati a dover controllare con testa mani e piedi in corto finale.
Dopo il pranzo a base di pesce, veloce visita al mare e quindi ritorno al campo per un controllo al fermo dell'elica di Lucio che è dello stesso tipo di quella che ha provocato l'incidente di Cassini. Per fortuna tutto OK, possiamo riprendere il viaggio per Corropoli Valvibrata.
Come sempre siamo accolti con una grande festa e, tra musica e porchetta, arriva il momento in cui Rodolfo e Luca vengono premiati per il loro grande impegno profuso ad organizzare questi "giri d'Italia" per mezzi volanti. Il rovescio della medaglia è purtroppo la incontrollata voglia del premiato duo di "abbaiarci" un "... vagabondo che son io ... vagabondo che non sono altro ..." che ha scatenato un coro di fischi ed epiteti del tipo "cani", "cagnacci" ed affini.
E pensare, ha malignamente sussurrato qualcuno, che volano come cantano!

VENERDI 25: Giallo al mattino (non come cielo, ma proprio come evento). Quando arrivano gli "abergati" si scopre (al grido di "maremma maiala, m'è sparito il lamierone"!) che i loro aerei sono .. spariti; picchetti e coperture a terra, ma aerei ... nisba. Nessuno dei "tendaioli" (intenti a smontare le loro tende) se ne era reso conto prima. Il completo menefreghismo dei tendaioli fa perdere il controllo dei nervi ad un albergato e si sfiora la tragedia. Munitosi di mazza dal peso di una decina di Kg., egli pensa di distruggere (per par condicio) gli aerei rimasti. Fortuna vuole che le porte degli hangar si aprano e venga così scoperta la refurtiva.
E' tuttora un mistero come 7 mezzi correttamente picchettati a bordo pista siano riusciti nella notte a spicchettarsi e raggiungere gli hangar senza che nessuno dei tendati (probabilmente colti da profonda stanchezza) si sia accorto di nulla.
Al "pronti, via" Flavio si accorge che il blocchetto d'accensione non dà corrente al pannello strumenti. Malgrado spry, carezze, buffetti ed alla fine pugni, il blocchetto non ne vuole sapere di fare il suo dovere e quindi viene deciso di usare la macchina "navetta" e andare a farlo sistemare o prenderne uno nuovo. Dopo vari tentativi falliti in zona, buttiamo il ferro a fondo e andiamo a S.Benedetto del Tronto per l'acquisto di un blocchetto nuovo, che però all'atto del montaggio ci crea ugualmente qualche problema. Alla fine comunque rimediamo (sono ormai le 13) e partiamo con Luca e Rodolfo che ci hanno gentilmente aspettati. Un grazie a Remo, sempre pronto e disponibile.
Giunti a Valcesano troviamo Sergio "centomiladistribuzioni" che ci abbuffa e disseta.
"Stravaccati" all'ombra in attesa che trascorrano le ore più calde vediamo atterrare un Cesnino e conosciamo così Gianluca Bardeggia.
Verso le 17 partenza per Serristori (Castiglione Fiorentino), ultima tappa del giro.
Sono quasi le 21 quando Luca mi fà: ... Ce lo facciamo un giro?
Qualche motivo per dire di no? no! e allora andiamo! Un tramonto da mozzafiato sulle colline ad ovest (e per forza, dove doveva tramontare?) e atterriamo con già tutte le luci dei paesi accese. Stupendo, grazie Luca.
La cena è allineata agli alti standard del giro (e non poteva essere altrimenti!).

SABATO 26: E siamo alla fine. Flavio torna direttamente a Boglietto, Rodolfo deve restituire il "Tanker" e quindi, come per la prima tratta, io salgo sul "Raider" con Luca. Come sempre partiamo per ultimi e decidiamo di fare un diretto. Giunti però in vista degli Appennini sentiamo per radio che Flavio e Marcello hanno difficoltà a scavallare pur tentando in diverse zone; decidiamo così di provare per la valle del Marecchia dove effettivamente passiamo senza grossi problemi. Sempre per radio sentiamo che Flavio e Marcello sono riusciti a scavallare (non senza difficoltà) mentre Tiberio è ancora alla ricerca di un varco; gli comunichiamo che da S.Leo si passa e gli suggeriamo di cambiare rotta (cosa che farà e passerà quindi anche lui senza più problemi).
A circa 10 primi da Ozzano però, poco sotto le nuvole (200-250 metri) sentiamo forti vibrazioni e il motore che perde potenza; Luca riprende prontamente i comandi e cominciamo a guardarci attorno per una eventuale emergenza; campi ce ne sono ovunque e quindi tentiamo di proseguire smanettando e cercando di fare lentamente maggiore quota. Le vibrazioni calano leggermente e la quota rimane; pensiamo subito a probabile ghiaccio ai carburatori, ma il mezzo, pur avendo l'air box, non prevede l'aria calda ai carburatori. Sempre con emergenze a portata di mano (o meglio di carrello) riusciamo a raggiungere l'AerDelta e Luca, visto che siamo piuttosto alti e non vuole rischiare una riattaccata, lo butta letteralmente giù.
Tolta la cofanatura vediamo i carburatori "sudare freddo", ma per maggior sicurezza smontiamo le candele, la vaschetta dei carburatori e controlliamo l'impianto carburante. Tutto in regola e quindi è quasi certo il ghiaccio ai carburatori; ad aumentare le vibrazioni poi troviamo che si è staccato un pezzo di blindatura (adesiva) ad una delle pale dell'elica (probabilmente causato dalle vibrazioni dovute al ghiaccio. Ripristiniamo anche la blindatura (con un pezzo di alluminio adesivo) e Luca riprova in volo. Tutto ok.
Nel frattempo arriva Rodolfo che dà un cinque a Luca dicendo "anche questa è archiviata".
A me non resta che ringraziare, salutare e rimontare sulla mia bianca Accent per riprendere la A14 che mi riporterà (tra una coda e l'altra!) in quel di Mantova.

Ciao a tutti, grazie per la piacevolissima compagnia e ... al 2005 !

AEREI PARTECIPANTI
12 di cui:
2 Lamieroni - 2 JF - 1 P92 - 1 Storch - 1 Dinamic - 1 Raider - 1 Savage - 1 Storm - 1 Zenair

DATI LAMIERONE
Km. percorsi = 2400
Ore volate = 18,5
Bz = 300 litri
Consumi = 16,7 l/h
Vel. max = 179 Km/h
Media = 120,2 Km/h
Max altezza = 5600 piedi