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In Francia col 582 # 19-22 Agosto
Scuse esaurite



Lo so, non sono il primo e non sarò l'ultimo ma è certamente la prima volta per me (e molto combattuta!); mi avevano detto che negli aeroporti francesi vola di tutto, ed ora ne ho avuto la conferma. Dal paramotore al delta, dallo Jodel al T9 Texan, dallo sky ranger al twin Aster ... ce n'è per tutti i gusti; proprio come da noi in Italia ... UGUALE !!!
Ma iniziamo dal principio. La solita telefonata estemporanea di Flavio che si è riservato qualche giorno per l'ormai tradizionale "zingarata volatoria" , beh, ... perchè no ... parliamone!
Sono diversi anni che tenta di vincere la mia renitenza ad attraversare le Alpi e qualcosa mi dice che ...
Veloce scambio di mail: a Flavio andrebbe bene dal 18 al 23; io ho un impegno il 18 e dopo pensavo di far visita ad un amico che da tempo mi invita al sud ma ... mi sono abituato a vivere alla giornata. Lucio(ne) è in montagna e preferirebbe la settimana successiva che non va bene a noi e in un primo momento si defila, ma successivamente (complottando con Flavio) si dichiara disponibile "al sacrificio" a condizione che l'obiettivo sia "portare arf in Francia" .
Scorro velocemente il "Manuale delle Giovani marmotte" sezione "scuse plausibili" e mi accorgo di aver ormai utilizzato tutto l'utilizzabile ... non posso fare altro che accettare.

Mercoledì 19 = Ci accordiamo telefonicamente con Lucione per arrivare a Boglietto per le 19 e alle 17,15 stacco le ruote da S.Silvestro; il caldo è notevole e la freccina che da tempo ormai magnetizza il mio sgurado è fissa su 85°c. Trascorsa una mezz'oretta sento Lucio chiamare l'avvicinamento a Boglietto; mi intrometto confermando il mio arrivo per le 19.
Nel breafing Flavio, che mi credeva (a torto) autosufficiente nella fonia inglese (o francese), mi elenca una lista di termini aeroportuali da utilizzare nelle chiamate radio e così facendo mi fornisce la "scusa plausibile" che mancava al "manuale delle giovani marmotte" e rimetto in discussione la mia preparazione ed idoneità per un viaggio del genere.
Propongo di partecipare sostituendo la "zavorra" di Flavio. Ovvia e scontata la reazione degli amici; alla fine troviamo il compromesso: tutti sino ad Aspress (campo base) e da lì, eventualmente, potrò fare da "secondo" a Flavio.
Mauro, avvisato di Flavio, ha programmato una pizza veloce al castello di Magliano Alfieri, un posto stupendo con terrazza che domina la valle ma ... sulla velocità della pizza ... !

Giovedì 20 = Sveglia alle 5,30 per decollare alle 7 con le montagne immerse nella foschia. Arrivati bassi (per ATZ Valdigi) a Borgo S.Dalmazzo, imbocchiamo la valle iniziando a salire lentamente ma costantemente sempre con una discreta foschia che proviene dall'adiacente valle immersa completamente nelle nuvole (che per noi padani ... è nebbbia). Il veloce Lucione è inviato in avanscoperta con missione di metereologo; poco dopo arriva un confortante "il passo è libero e di là è tutto pulito, è fantastico". Arriviamo su Argentera con una quota di 2700m e vediamo il lago del passo Maddalena in lontananza; il panorama è da mozzafiato e la tensione iniziale cede gradualmente il posto ad una intensa felicità nel trovarsi immersi in questo incantevole paesaggio. Seguiamo la valle slalomando fra "Tete de Siguret", "Aig. de Chambeiron" e "Gd. Berard" (cime di 10.000 - 11.000 ft), e giunti sull'aeroporto di Barcelonnette iniziamo la lenta discesa che, costeggiando prima la lingua sud del "lac du Serre - Ponçon" ci porta poi sull'aeroporto di Gap Tallard.
Mi accodo, mantenendo la giusta separazione, a Flavio che effettua le chiamate di routine in francese e otteniamo l'autorizzazione all'attarreaggio per pista 21. Faccio anch'io le chiamate (mentalmente) in inglese e credo di interpretare abbastanza correttamente le risposte (in francese), ma poi una chiamata (che mi dirà in seguito Flavio provenire dal Twin Aster dei paracadutisti) e la rispettiva risposta di cui non capisco il senso, mi mettono fuori gioco dandomi la conferma che ... non si può inventare nulla!.
Mi sono staccato dalla mia ombra in suolo piemontese e mi sono ricongiunto in suolo francese; dopo anni di tentativi Flavio e Lucio sono riusciti nell'intento.
Quando Flavio comunica la cosa a Ico arriva il laconico commento : "ma chi era Annibale!". Però Annibale era a "bordo" di elefanti, non di un "582" tossicchiante per la quota (spero!)
Come accennavo all'inizio, qui convive tutto ciò che vola e senza tutte le "paturnie" che i nostri enti s'inventano pur di non adempiere ai motivi per i quali sono stati preposti.
Mentre un ULM posava le ruote sulla pista 21 in asfalto, scorgevo il TwinAster in cortissimo finale sulla 03 in erba, mentre i parà precedentemene lanciati posavano ... le gambe nel prato tra la pista e il parcheggio, sfiorando il direzionale dei nostri mezzi. Penso non vi sia nulla da aggiungere, se non che ... ma i nostri funzionari sono mai stati all'estero?
Dopo la colazione al bar/ristorante, il rifornimento di verde al distributore ed un giro tra i negozietti, paghiamo la tassa d'atterraggio (3 €) e ci portiamo in testata 21 per il decollo.
Devo zizzagare leggermente sulle pendici del "Ceuse" per riuscire a superare la sella che si affaccia sull'aeroporto "Aspres sur Buech"; un enorme altipiano quadrato con due piste intersecanti a 90° ma che dà l'impressione di poter essere atterrato in ogni direzione. Anche qui vediamo un traffico eterogeneo; dal Robin per il traino alianti all'Xair, dal motoaliante al simpatico "souricette". Dietro alla piscina c'è anche una zona riservata all'atterraggio del volo libero.
Hanno due camerette libere (10€ in singola e 15 in doppia!) e quindi evitiamo di montare le nostre tende. Pranziamo sotto una tettoia di arelle e ci concediamo un paio d'ore di relax.
Lucione se ne va in piscina, Flavio preferisce il letto ed io mi spaparanzo sul terrapieno dietro la piscina e mi godo il volo e gli atterraggi dei delta da volo libero.
Verso le 16,30 ci ritroviamo e decidiamo per un volo a Grenoble Le Versoud. Scarichiamo la "zavorra" dal P92 di Flavio e la carichiamo sul mio che, poco dopo, provoca l'ilarità di un paio di piloti francesi che passando di lì e vedendo il carico del mio P92 esclamano ridendo "ne pas possible!".
Atterriamo a Grenoble poco dopo le 18 e quando ci rechiamo in ufficio per pagare la tassa d'atterraggio troviamo un gruppo di piloti intenti in uno spuntino di formaggi che ci informano che l'ufficio chiude alle 18 e quindi non "possiamo" più pagare e ci nvitano ad unirci al banchetto offrendoci pure il loro classico aperitivo all'anice "Pastis"; al mio diniego rispondono saggiamente "meglio un pilota pieno che un serbatoio vuoto". Mi sono dovuto ricredere sull'opinione che mi ero fatto (ai vecchi e bei tempi dello sci) sulla disponibilità ed accoglienza dei francesi; sarà per la passione che ci accomuna ma devo dire che ho trovato ovunque grande disponibilità e simpatia.
La cena (pasticcio, insalata e tiramisù) è allietata (?) da uno spettacolo musicale di un fantasioso (ed abbondante) trio.
Molliamo lo spettacolo per farci quattro passi e controllare il bollettino meteo: è in arrivo una perturbazione e decidiamo di anticipare il rientro a sabato; domani altro giro per la Francia.

Venerdì 21 = Dopo una notte insonne ed agitata mi alzo col mal di testa e con lo stomaco in blocco; la solita malalingua accusa la cantante della sera prima!
Non me la sento, in queste condizioni, di salire su un aereo; se non passa preferisco rimanere in aeroporto ed attendere tranquillamente il rientro degli altri.
Un pilota ci avverte della possibilità che arrivi il temuto Mistral (che farebbe chiudere l'aeroporto) e ci consiglia di partire in giornata. Lucione propone di portarci a Barcelonnette per essere vicini e pronti al rientro in serata o al mattino dopo. La tachipirina (presa come colazione) comincia a fare effetto e la testa è tornata quasi ... nella sua (anormale) normalità e così decidiamo di sbaraccare e decolliamo con vento quasi inesistente; man mano che ci avviciniamo però il vento auementa sino a circa 30-35 km/h (stranamente in coda!).
Parcheggiato l'aereo ci rechiamo al bar/ristorante e quando chiediamo un taxi ci viene offerta un'auto a noleggio per 30€; ci consegnano le chiavi senza richiedere alcun documento!
Il paese è carino e abbastanza affollato; osservo gli amici pranzare e mi concedo di bere un integratore minerale. Fatta una seconda passeggiata per il paese rientriamo in aeroporto dove un pilota italiano, controllando i "suoi" siti meteo, ci conferma l'arrivo della perturbazione e del vento ma nessun interessamento sulla nostra strada nella giornata; ci consiglia anche, stravolgendo le mie poche basilari nozioni di volo in montagna, di mantenere una quota più bassa e di rimanere in centro valle per evitare le turbolenze più forti.
Lucio, osservando il cielo, nota l'iniziale formazione di lenticolari e di nuvolette sfilacciose e consiglia, saggiamente, di anticipare la partenza prevista per le 18-18,30. E così saltiamo sui nostri destrieri e, strette bene le cinture di sicurezza, alziamo le ruote convinti di dover affrontare una tosta lezione di ballo (sono circa le 17).
Al solito il Pioneer 300 va in avanscoperta mentre Flavio mantiene il contatto visivo. Come consigliato stiamo in centro valle a circa 2400m di quota ed effettivamente (sarà un caso) non troviamo turbolenze particolari malgrado l'ora e il vento ancora abbastanza sostenuto (ma in coda). Radio Lucio informa che il passo è libero ma il vento è girato.
Il sole alle spalle e l'aria tersa rendono il panorama ancora più affascinante dell'andata e godiamo appieno della sua magnificenza. Un'aquila si mette quasi in ala a Flavio e poco dopo ripete la stessa manovra con me ... fantastico; peccato non essere riusciti a cogliere l'attimo fotografico!
Atterriamo a Boglietto verso le 18,30 con Lucio già pronto a ripartire verso casa (Massalengo); io invece (al limite di effemeridi) rifornisco e picchetto.
Un piatto di spaghetti in bianco cotti magistralmente da Flavio (H2O in ebollizione e sale q.b. !!!) conclude la giornata e questa magnifica (seppur ridotta) esperienza in suolo francese.

Sabato 22 = Alle 7 siamo già in piedi per la colazione ed alle 8,30 sono in volo verso casa. La foschia sulle colline è notevole e decido di passare dalla pianura puntando su Spessa Po dove arrivo in una sorta di "pilota automatico". Da tempi immemorabili non mollavo cloche e pedaliera volando dritto verso la meta! Questo sino a Spessa ... poco dopo il cielo si scurisce e comincia il "normale" ballo con 30 km di vento contro; due formazioni temporalesche si stanno creando su Cremona e Piacenza, in mezzo (proprio nella mia direzione) un sottile spazio bianco nel quale " mi ci ficco" prima che venga fagocitato dai due. Dieci - quindici minuti e mi ritrovo nella solita casereccia foschia che mi accompagna sino a terra.
Alle 10,30 il mio fido è hangarato e con la copertina in groppa ... pronto per la prossima.

Un grazie di cuore agli amici che non si sono fatti scoraggiare dai miei precedenti rifiuti e non hanno desistito nel loro intento di portarmi in Francia! Esperienza e luoghi stupendi.

Ah! ... dimenticavo: quelli che ... "il gps sostituisce la cartina" ... vorrei vederli in volo e in turbolenza battagliare con una vespina entrata nell'abitacolo (eludendo i controlli pre volo) a colpi di gps (magari un microscopico "pilot III" o un mastodontico "AvMap")! No, no ... la cartina è insostituibile !!!


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