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30 Gennaio 2013 - Ecodoppler di controllo.



Mantova - Cedendo al lavoro ai fianchi che durava da anni di mogli, figli, nuore, dottori (amici e non), mi sono messo (anche) nelle mani di un epatologo (amico di amici).
Prima ovvia e scontata richiesta ... gastroscopia (che glissavo da anni) per verificare eventuale (quasi scontata) presenza di varici (che si sono puntualmente presentate).
L'amico gastroenterologo che le ha "visionate" consiglia la loro "legatura" per scongiurare possibili emorragie, ma rimanda la decisione all'amico (suo) epatologo.
Questo una settimana prima del controllo bolognese. La data è stata pressocchè pilotata da me per cercare di avere gli impegni ospedalieri abbastanza "concentrati" così da concedermi poi più "tempo libero" a disposizione per riprendermi e tentare di riconvogliare i pensieri ... verso indirizzi più ... spensierati (e magari turistici)!

Bologna - Dovrei essere "scandagliato" alle 8,45 ma non si riesce a "mettere in moto" l'apparecchiatura sino all'arrivo della titolare che con una autorevole e decisa "scrollata" e al grido di "Tu sei una macchina al mio servizio e come tale ... devi funzionare", ristabilisce i giusti ruoli assegnati. La "macchina" si rivale poco dopo sulla tirocinante che, alle primissime armi e impressionata dal numero di tasti e "pirolini" presenti, mi scandaglia senza nulla modificare, con ancora il sacro timore di combinare guai a pigiarne uno.
Ed eccomi nelle mani delle mie aguzzine. Mentre l'Inf cerca una nuova vena abile al futuro martirio, la Primaria indica alla timorosa dottorina i tasti "innocui" (privi di denti atti a mordere) e poi si rivolge a me dicendo che per una volta che loro erano puntuali, la macchina non ne voleva sapere di avviarsi ... sino alla sua imposizione delle mani!
Trattengo il fiato più per il timore di ulteriore "botta sui denti" che per i comandi della Dott, ma alla fine tiro un bel sospiro di sollievo; situazione invariata.

Ma ora veniamo alle varici: senza tanti preamboli e schiettamente mi sento dire: "Allora, Arfelli, di cirrosi si muore per tre cause: il tumore (che è quello che stiamo combattendo da anni), le varici (che sono quelle che dovrà combattere per non vanificare il lavoro che stiamo facendo) e l'ascite (con scompensi di fegato reni cuore ecc.).
Le sue sono grosse anche se non ancora "ad alto rischio", ma bisogna certamente intervenire e tenerle sotto controllo. Intanto c'è spazio per aumentare il betabloccante.

Esco sollevato dal fatto che i noduli sono stabili ma abbattuto per le varici che mi costringeranno ad affronatre la battaglia su due fronti e non più su quello singolo dei noduli.

Deciderò il 5/2 assieme all'epatologo la strada da seguire ma già da ora ho intenzione di battagliare per far slittare ad aprile gli eventuali interventi di "legatura" e raggiungere gli amici che stanno "svernando" in zona Gallipoli sino a fine marzo. Intanto aumenterò il betabloccante anche se mi dicono diminuirà una certa attività che ... ancora utilizzo!