<----> La "TANA" di ARF          by Arf

Vaderetrum del piRlota
"Chi sbaglia paga - ovvero:
"Fai bene e dimentica, fai male e pensaci - di Pietro"



Domenica 17 giugno; aria eccellente in un pomeriggio tiepido. Decolliamo per una ripresa voli. Giovanni non vola da un po' e sente la necessità di un safety pilot. Alle 17:00, dopo un volo di un'ora, Giovanni poggia il carrello principale del P92S sull'erba di Sant'Agata de' Goti: siamo arrivati. La velocità è ormai scarsissima e lo stabilatore non riesce più a sostenere alto il ruotino che si appoggia dolcemente sull'erba. Un secondo dopo urlo: - Non ti aggrappare al freno! Giovanni mi guarda stupito; ha la mano sinistra ancora sulla manetta e la destra che tira alla pancia la cloche. Chi sta frenando allora? Accidenti, ci puntiamo di muso! Ci ribaltiamo! E, con una lentezza irritante, ci ritroviamo sulla pista a testa in giù. Ho un forte dolore alle gambe. Fuori subito! grido e, a testa in giù, in due secondi Giovanni chiude il rubinetto benzina di sinistra, pone in off i magneti, si slaccia la cintura di sicurezza ed esce dal velivolo. Bravissimo, penso tra me e me, che intanto ho solo chiuso il rubinetto benzina di destra; non riesco a slacciare la cintura ed ho la porta bloccata dal montante che si è impietosamente piegato. Se avessi meno pancia tutto sarebbe più facile... e se non avessi questo dolore alle gambe. Esco con un calcio alla porta e solo fortunosamente non mi ferisco con i brandelli di Lexan del parabrezza. Siamo in piedi e stiamo relativamente bene: Giovanni ha qualche escoriazione; io ho male agli stinchi. Pasqualino, ferito, giace a testa in giù; al termine di una bellissima giornata di volo è fermo in una posizione innaturale e suda benzina dagli sfiati dei serbatoi. Si, Pasqualino è il mio aeroplano; instancabile compagno di giochi.

Domenica 29 luglio; dopo quarantadue giomi di cure, Pasqualino torna a casa, nuovamente pronto per altre avventure. Questi sono i fatti ed ora chiariamo il perché del titolo di questo resoconto. Errori, nella vicenda raccontata, ce ne sono tanti e commessi da più figure; è stata un'occasione formidabile per conoscere e riconoscere: amici, professionisti seri, millantatori, artigiani improvvisati e tutta una varietà umana che porterò a lungo nel cuore, per vantarli o per denigrarli, avendone le prove.

Andiamo con ordine ed iniziamo con le valutazioni dei miei comportamenti. Il P92 si è ribaltato a seguito del tranciamento del perno inferiore del ruotino che era in sede nei controlli prevolo ma non si è trovato tra i rottami. Da qualche giorno era lasco nella bussola ed andava sostituito; probabilmente si è spezzato nella corsa di decollo ed è caduto in volo. Ero in attesa della disponibilità dei manutentori che mi avevano promesso l'intervento entro pochi giomi, ma non c'è stato tempo.
Ho sbagliato! Avrei dovuto tener fermo Pasqualino fino alla manutenzione.

Insegno ai miei allievi che, in caso di crash, devono ritirare le gambe dalla pedaliera; perché il pannello strumenti, del P92 e di tanti altri aeroplani, è una sorta di cesoia, pronta a spezzare le gambe. Giovanni ha tirato a se le gambe; io no! Anzi peggio! Fino ad un attimo prima del ribaltamento ero seduto di trequarti e rilassato per il bel volo, con i piedi lontani dalla pedaliera. Accortomi di quella frenata innaturale, ho pensato di voler fare qualcosa. Ma cosa?
Recuperato il velivolo lo abbiamo smontato e trasferito su un campo del Lazio per le riparazioni necessarie.

Gli amici: tutti quelli che hanno partecipato al recupero, allo smontaggio ed al trasporto. In particolare ringrazio Franco D'AMICO, istruttore di autogiro della mia scuola che con abnegazione si è prestato ad accompagnarmi varie volte dal riparatore, trascorrendo intere notti in viaggio con una piccola vettura fornitaci generosamente dal bravo pilota di deltaplano Franchino MASSARO.
I professionisti: la riparazione di Pasqualino ha richiesto l'intervento di più tecnici coordinati da Franco PETRUCCI (FRANKAVIO) che, pur se con tanti difetti di organizzazione, ha avuto una disponibilità ed una pazienza al disopra di ogni umana immaginazione. Mi ha ricevuto anche alle 3 di notte, attendendomi sul campo di volo. Grazie Franco! Il motore è stato aperto, analizzato e riparato, ove necessario, da un meccanico certificato ROTAX (il mio è pur sempre un mezzo scuola): Pierluigi TASSI. Pignolo fino all'eccesso e stacanovista, al termine di un professionale intervento, mi ha rilasciato fattura IMMEDIATAMENTE, riuscendo a contenere i prezzi entro cifre ragionevoli. Grazie Pierluigi! Meriti tanto successo. E cosa dire del trio di supererai che mi ha fornito, installato e collaudato l'elica a PW in sostituzione di quella che avevo al momento del crash? Sergio CHIAVEGATO (la bellissima elica), Elvio PORCELLI (il pregevole mozzo) e Manlio D'ONOFRIO (l'intelligente Governor) sono stati i tre moschettieri che rapidissimamente mi hanno consentito di riprendere il volo. Con il lavoro di questi tecnici e con la preziosa disponibilità di Pasquale SERINO, responsabile del magazzino della TECNAM, ho potuto veder ripristinare un aeroplano ribaltato in poco più di quaranta giorni. Credo sia un record.

Un record è senzaltro il numero di bianchi diversi che, un sedicente carrozziere, che ho avuto la sventura di assoldare, ha sparato, spennellato, colato, spalmato e malamente distribuito sulle ali e le cofanature di Pasqualino. Il risultato del suo intervento è rilevabile anche da un occhio non esperto e posto ad imperituro ricordo di quali siano i millantatori da non contrattare assolutamente. Il prezzo richiestomi ed ottenuto (senza fatturazione) è stato pari a quanto avrei speso se avessi portato la mia Mercedes 200TE dal mio carrozziere di fiducia. Molto altro potrei raccontare in merito a questa umana faccenda che mi ha fatto incontrare persone disponibili come l'amico che ha trascorso tutta una serata con me per tenermi compagnia. Quella sera avrei dovuto trascorrerla da solo sul campo di volo per partire la mattina all'alba.
Ma riprendiamo il filone tecnico e poniamoci una domanda: - Può la rottura di un perno dal valore di poche decine di eurocentesimi causare un danno di diecimila euro? Il perno doveva essere cambiato: lo abbiamo già detto. Pasqualino doveva essere fermato in attesa di manutenzione: è cosa assodata. Per queste leggerezze ho pagato uno scotto che non mi assolve ma mi consente di conservare qualche dubbio. Ho modificato il ruotino anteriore montando dei perni maggiorati ed in numero di tre e non più due come all'origine. Il complesso guance, ammortizzatore, canotto risulta più resistente e stabile rispetto alla configurazione originale. Qualcuno mi ha detto (ma si sa che in queste occasioni di gente che parla ce n'è tanta..,) che sul manuale d'impiego e manutenzione è indicata una scadenza per la sostituzione dei perni. Sarò cieco o sfortunato ma sui manuali del mio aeroplano non è indicata alcuna calendariale che preveda la sostituzione se non alla TBO. Qualcun altro mi ha detto che la sostituzione dovrebbe avvenire entro le 200 ore, A me non risulta ed inoltre se un privato in 200 ore atterra e decolla all'incirca 500 volte, provate ad immaginare quante volte un mezzo scuola compie le stesse operazioni nello stesso lasso di tempo! Dover cambiare i perni ogni 500 atterraggi costringerebbe una scuola a sostituirli almeno quattro volte l'anno. Mi pare improponibile ed improbabile; voi che ne pensate?