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notizie ---> 26-6-2001


DALLE ALPI ALL'ETNA IN UN GIORNO

Biella, 26 giugno ’01

Comunicato Stampa

Dalle Alpi all’Etna in un solo giorno con un "tubi e tela"

Alle ore 18,36 di domenica 24 giugno uno Sky Ranger 2, uno spartano ultraleggero biposto "tubi e tela" motorizzato Rotax 582, ha atterrato al Campo-Volo siciliano di Fiumefreddo, situato proprio alle falde dell'Etna. Il velivolo era decollato all'alba di quello stesso giorno (e precisamente alle ore 4,50) dal Campo-Volo Memphis Belle localizzato ai piedi delle Prealpi biellesi.
Lungo il tragitto, che praticamente sorvolava tutta la penisola con lo scavalcamento degli Appennini all'altezza di Barberino del Mugello e l'attraversamento dello stretto di Messina, sono stati effettuati quattro scali per i necessari rifornimenti (Barberino, Sinalunga, Ceccano e Scalea). Ai comandi, nel primo terzo del percorso, si sono alternati Roberto Roma e Mauro Navone, e nei successivi 850 chilometri Marco Ferrara e Nino Cassini.
Il tempo effettivo di volo è stato di 10 ore e 56 minuti, mentre le quattro soste hanno richiesto complessivamente 2 ore e 50 minuti poiché, oltre al tempo necessario per i rifornimenti, in due di esse, Barberino e Sinalunga, si è dovuto effettuare un intervento di assistenza per la rottura di uno dei prigionieri che vincolano il motorino d'avviamento.
Si sono consumati circa 185 litri di benzina e 4 chilogrammi di olio Castrol Biolube.
A tutt'oggi non risulta, o comunque non è mai stato documentato, che un ultraleggero tubi e tela basico abbia compiuto in un solo giorno un tragitto di questa portata.

Lo spirito dell'impresa

Abbiamo sentito a caldo uno dei piloti, che è anche direttore della Scuola di Volo Memphis Belle, importatore ufficiale in Italia dello Sky Ranger e ideatore di questa impresa che, a priori, poteva sembrare piuttosto velleitaria.
"Volevamo dimostrare che anche con un velivolo basico, con motorizzazione modesta e dal prezzo d'acquisto contenuto come il nostro (pronto al volo costa meno di 35 milioni) si possono compiere spostamenti a lungo raggio ed in tempi relativamente brevi, sfatando certi luoghi comuni che vorrebbero relegare i tre assi economici alle escursioni fuori porta. Tra l'altro il mezzo che abbiamo utilizzato è strettamente di serie e, proprio per non far pensare ad una macchina preparata allo scopo, siamo ricorsi ad uno Sky della nostra Scuola di Volo particolarmente vissuto (ha alle spalle quasi tre anni di onorato servizio), limitandoci a montare qualche strumento analogico in aggiunta a quelli digitali ed un serbatoio supplementare di 20 litri veramente di fortuna (una tanica vincolata semplicemente da cinghie a cricchetto dalla quale, con una pompetta elettrica, era possibile anche in volo travasare carburante nei serbatoi di serie).
Essendoci proposti di dimostrare che in un solo giorno si può andare dalle Alpi all'Etna, il tempo ovviamente era uno dei problemi principali, e questo piccolo serbatoio supplementare ci ha consentito di limitare a quattro le soste. Si tenga presente che l'impresa non avrebbe nulla di eccezionale se si fosse svolta in più giorni, scegliendo di volare soltanto in quelle ore in cui le condizioni atmosferiche risultavano ideali. Molti ultraleggeri ormai ci hanno abituati a raid lunghissimi, ma ovviamente a tappe, impiegando molti giorni. Nel nostro caso invece tutto doveva avvenire nello stesso giorno e, come si sa, è estremamente difficile che nella stessa giornata sull'intera penisola esistano condizioni meteorologiche favorevoli. Statisticamente non sono più di 20 giorni in un anno, ed uno di quei giorni speravamo cadesse proprio intorno al solstizio d'estate, periodo in cui le ore di luce sono sufficienti a consentire l'intera traversata alla velocità di crociera del nostro "tubi e tela". E proprio per questo man mano che ci avvicinavamo al giorno più lungo abbiamo costantemente tenuto sotto controllo le previsioni del tempo, ma solo il giorno 24, a solstizio ormai passato, ci è sembrato di poter tentare.

Momenti difficili e paesaggi incantevoli

E' andata bene, ma qualche momento delicato c'è stato, a cominciare dalla partenza in condizioni di luce non particolarmente favorevoli, per finire con l'atterraggio a Fiumefreddo avvenuto con molta turbolenza. Sino a mezz'ora prima, come lo stesso istruttore del campo Nicola Chinisso ci ha poi detto, sarebbe stato estremamente difficile posare le ruote. E durante il tragitto non tutto è filato liscio: al momento di ripartire da Barberino i colleghi che hanno coperto il primo tratto si sono accorti con sgomento che il motorino d'avviamento non funzionava e per rimettere in moto è stato necessario intervenire con mezzi di fortuna (due improvvisati cunei di legno). La riparazione definitiva è poi avvenuta alla successiva aviosuperfice di Sinalunga, grazie anche alla collaborazione dell'istruttore Germano Padrevita, che ci ha messo a disposizione l'attrezzatissima officina di Damiano Gagliardi, dove Roberto Roma, abbandonate le vesti di pilota per indossare quelle di tecnico, ha potuto lavorare alacremente. Fortunatamente nel tratto successivo la mancanza di vento contrario (che precauzionalmente avevamo previsto) ci ha consentito di recuperare parzialmente il ritardo accumulato per la riparazione, anche se l'aggiramento degli aeroporti di Roma ci è sembrato interminabile. A Ceccano, con la collaborazione del gestore dell'aviosuperfice Antonio Zaccini e di altri premurosi piloti del posto, il rifornimento è avvenuto in un batter d'occhio, ma qualche minuto se ne è andato per le foto di rito e poi, tornati in volo, qualche altro per ammirare più da vicino la storica Abbazia di Cassino. A proposito, in questa zona il segnale GPS era latitante. Anche la successiva lunga deviazione verso l'interno all'altezza di Napoli per tenerci prudentemente lontani dal CTR ci ha preoccupati parecchio, poiché il carburante per questa frazione che terminava a Scalea era veramente giusto. Fortunatamente una volta sbucati sul mare, all'altezza di Salerno, abbiamo potuto godere di un leggero vento favorevole e rilassarci godendoci gli incantevoli panorami, con spiagge e calette già affollate di bagnanti. Emozionante la navigazione in mare aperto sullo scenografico Golfo di Policastro. Batticuore a Scalea dove, non avendo scorto né manica a vento né hangar, e neppure l'auto che ci assisteva a terra, temevamo di aver sbagliato campo. Poi, un deciso taglio sul paradisiaco golfo di S.Eufemia, necessario per evitare il CTR dell'aeroporto di Lamezia Terme, e un vento decisamente favorevole, che abbiamo sfruttato mantenendoci al largo anche nell'ultimo tratto della costa calabra, ci hanno spinti in un baleno (velocità ground circa 155 km/h malgrado mantenessimo il motore a soli 4600 giri) verso lo Stretto, che abbiamo sorvolato molto bassi per non interferire con i sentieri d'atterraggio e decollo dell'aeroporto di Reggio Calabria. Abbiamo infine ballato non poco nel tratto finale della costa sicula, ma ciò non ci ha impedito di goderci … e anche a lungo, la vista del teatro greco di Taormina per attendere che le condizioni migliorassero in vista dell'atterraggio. Poi, facilitati da un P92 che al nostro arrivo si è molto opportunamente levato in volo per indicarci il corretto approccio, siamo scivolati sul campo portaerei di Fiumefreddo.
Erano trascorse esattamente 13 ore e 46 minuti dalla partenza dal campo piemontese Memphis Belle".

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano tutti coloro che hanno in qualche modo contribuito e facilitato l'impresa. In particolare i conducenti dell'auto di assistenza a terra Giovanni Bonino e Simonetta Nucci che hanno vigilato che i nostri rifornimenti avvenissero nel più breve tempo possibile sobbarcandosi 1500 chilometri di asfalto e vere proprie cacce al tesoro per raggiungere i Campi.

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano tutti coloro che hanno in qualche modo contribuito e facilitato l’impresa. In particolare i conducenti dell’auto di assistenza a terra Giovanni Bonino e Simonetta Nucci che hanno vigilato che i nostri rifornimenti avvenissero nel più breve tempo possibile sobbarcandosi 1500 chilometri di asfalto e vere proprie cacce al tesoro per raggiungere i Campi.

I supporter logistici e tecnici:

Agriturismo Pobbia

Icaro Motori

Aviosuperfice e Scuola di Volo di Barberino del Mugello

Eliche GT

Aviosuperficie e Scuola di Volo di Sinalunga Valdichiana

Aviatech

Aviosuperficie Pegaso Flying club di Ceccano

BW

Capo-Volo di Scalea

Bottega dell’Aquilone

Campo-Volo e Scuola di Volo di Fiumefreddo ed in particolare il colonnello Colonnello Pilota Francesco Moraci, l’istruttore Nicola Chimisso e altri numerosi dirigenti e piloti, uno dei quali ci ha generosamente messo a disposizione il suo hangar.