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Adeguatezza del campo

 

In Irlanda vi sono moltissimi piccoli campi, molti dei quali base di vivaci scuole di volo, come quello di Coonagh, vicino a Limerick, che ha una pista "da Topolino" in tarmac, lunga 390 m e larga 6. (ndt. Queste sono le dimensioni medie dei campi del volo ultraleggero in Italia). Ogni avvicinamento deve essere perfettamente calibrato, quasi come un atterraggio su di una porta-aerei. Per questa ragione, i ragazzi e le ragazze del Limerick Flying Club non hanno problemi nell'utilizzo delle piste corte: per loro è una cosa da tutti i giorni. La gran maggioranza dei piloti non è invece abituata a queste difficoltà fin dall'inizio, questo perché la maggior parte delle scuole di volo è basata su piste adatte anche ad aerei più grandi.

Passate un po' di tempo ad osservare gli atterraggi su una pista di normale lunghezza su cui si svolga un certo traffico e vi renderete conto di alcuni "vizi" dei piloti, a molti dei quali sarebbe lecito chiedere molto di più:

1) I confini del campo sono sorvolati ad un'altezza eccesiva.

2) La velocità di avvicinamento è troppo elevata.

3) Molti piloti non estendono completamente i flaps, anche se non c'è vento al traverso.

4) A causa dei precedenti punti 1), 2) e 3), questi aerei toccano la pista da un quarto a metà della sua lunghezza.

5) La maggior parte dei piloti che incorre in questi errori finisce per toccare la pista con le tre ruote contemporaneamente (con mezzi tricicli), probabilmente con l'intenzione di "metterlo giù" al più presto, per poi zompare sui freni prima che la pista si esaurisca (Figura 43).

Ma se questi piloti gloriosamente incapaci trovano già difficile atterrare con tranquillità su di una pista di dimensioni discrete, che possibilità avranno di arrivare in sicurezza su di un campetto in erba? Davvero molto poche, direi, perché i comportamenti errati elencati dal punto 1) al punto 5) costituiscono la ricetta per un bel disastro durante un atterraggio corto. Le tecniche da adottare saranno approfondite nel corso di questo capitolo, ma ora è necessario parlare dell'adeguatezza del campo.

Volendo atterrare su di un aeroporto od aviosuperficie segnalata non vi saranno difficoltà a reperire dati su cui giudicare se la pista è abbastanza lunga per le vostre esigenze. E' bello trovare tutto "nero su bianco", comprese eventuali segnalazioni particolari, tipo: "State attenti ad evitare le pecore" oppure "In caso di riattaccata, eseguire una accentuata virata a destra, per evitare la montagna che si erge al fondo della pista". Non vi sto prendendo in giro! Una simile pista circondata di montagne praticamente su tre lati esiste a La Mole, un aviosuperficie privata vicino a Saint Tropez, sulla costa francese del Mediterraneo. Il problema sorge quando, per qualsiasi ragione, si accetta di andare a trovare qualche anima ospitale su una pista privata, ma talmente privata che non si trovano indicazioni neanche sui più aggiornati avioportolani. Quando chiederete "Sarà abbastanza lunga per il mio aereo", probabilmente vi si risponderà, con la sicuméra di chi continuerà ad avere la testa sul collo anche se il vostro aereo finirà in briciole: "Abbastanza lunga? Mio caro, ci potrebbe scendere un Jumbo! Durante la guerra sul mio campo volavano i caccia!" Sfortunatamente non vi preciserà "quale guerra" e "quali caccia", ma proprio in tutto ciò si celerà una trappola foriera di situazioni potenzialmente pericolose. Voi volete atterrare là ed a "lui" farebbe molto piacere ricevere la visita di un amico in volo. Ma nessuno è sicuro della lunghezza della pista o delle condizioni della sua superficie. La pista potrebbe non essere mai stata misurata adeguatamente, o peggio, qualcuno potrebbe averlo fatti "a passi". Il problema con questo metodo è che la maggioranza degli adulti stima che il proprio passo sia lungo circa un metro. Invece è stato rilevato che un passo medio misuri solamente circa 70 cm, od anche meno se si indossano dei jeans aderenti! Pertanto, una pista data per 450 m, potrebbe misurarne almeno 100 di meno, circa il 20% e questa differenza potrebbe risultare significativa. Ovviamente vi piacerà sapere quanto spazio avrete per scendere ed atterrare prima di provare a farlo. Se vi dovesse mai servire misurare un campo a passi, ricordate di stimare in anticipo la lunghezza della vostra falcata su una distanza di almeno 30 metri.

Prima di decidere di atterrare su qualsiasi campo del quale non si posseggono informazioni, questi sono i dati che è necessario conoscere:

1) La lunghezza della superficie libera a disposizione per il contatto e la corsa d'atterraggio. Chiedete a chi vi da le informazioni se quanto vi dice è frutto di una reale misurazione od è solo una stima "ad occhio". Se vi dicono: "E' circa 500 metri", scremate un 20% tanto per … farvi una piccola assicurazione sulla vita!

2) Chiedete se vi sono linee elettriche, edifici alti o gruppi di alberi lungo il finale e prendete nota di tutti questi dettagli.

3) Informatevi sulle condizioni della superficie, ponendo le seguenti domande:

a) Ci sono tane di animali, es. talpe, conigli? (Queste vi potranno strappare una ruota in men che non si dica).

b) Il terreno è compatto? Se così non è, dove sono le zone melmose (che bisognerà evitare).

c) C'è il rischio di impattare su pietre nascoste od altri piccoli ostacoli (es. "vaccari elettrici")?

d) C'è una sponda od una staccionata da superare alla soglia del campo?

e) L'erba è stata tagliata? (L'erba alta vi potrà sverniciare i parafanghi).

f) Se il campo è sulla spiaggia, quando sarà l'alta marea?

4) Mettete in relazione lo spazio disponibile con le necessità del vostro aereo, ricordando che dovrete anche essere in grado di decollare dallo stesso campo quando sarà ora di tornare a casa.

5) Controllate che non vi siano zone "sensibili" al rumore da evitare volando in circuito. Se adeguatamente pianificato, il vostro arrivo non dovrà disturbare nessuno. D'altro canto un improvviso sorvolo a bassa quota potrebbe infastidire gli indigeni, in particolare quelli dediti all'abbronzatura integrale.

6) Documentatevi sulle previsioni del tempo e chiedete al proprietario di confermarvi la direzione di atterraggio, se non c'è la "T" od una manica a vento.