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Sebbene per un lungo periodo tutti gli aerei abbiano avuto una configurazione "a biciclo", la graduale evoluzione verso il carrello triciclo non è stato altro che un ritorno ai tempi pionieristici. Infatti, già nel 1908 il progettista francese di natanti e motori aeronautici Léon Lavasseur aveva realizzato un grande monoplano per Jules Gastambide (titolare della fabbrica Antoinette, che prendeva il nome da sua figlia) e del suo socio Mengin. Questo aereo, il Gastambide-Mengin I, fu il capostipite degli eleganti e fortunati monoplani Antoinette che solcarono graziosamente i cieli europei prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il velivolo aveva un carrello d'atterraggio a quattro ruote, che, come quello di un aereo moderno, sosteneva il mezzo a terra in un assetto quasi livellato. L'anno successivo Glenn Curtiss negli Stati Uniti volava il suo "Gold Bug", un biplano munito di quanto oggi verrebbe definito un "carrello anteriore". (Si noti che gli inglesi usano il termine di "undercarriage", ovvero "carrello", mentre gli americani dicono "landing gear", ovvero "dispositivo di atterraggio" benché l'accessorio dimostri la sua utilità anche durante il rullaggio ed il decollo!)
In quell'epoca lontana, l'idea del carrello anteriore passò rapidamente di moda, per motivi ben conosciuti agli storici dell'aviazione. I ruotini di coda divennero la dotazione standard, pressoché senza eccezione e fu solo nella seconda metà degli anni 30 che il triciclo ritornò sulla scena. Per certi versi questa evoluzione dei fatti è sorprendente, poiché la configurazione biciclo offre perlopiù pochi vantaggi verso il triciclo, ma tutta una serie di svantaggi. Ecco i pro ed i contro di entrambe i tipi di carrello.
Triciclo |
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Vantaggi |
Svantaggi |
Stabile alla direzione |
Induce maggior resistenza rispetto al biciclo |
I freni possono essere utilizzati con decisione |
Maggiormente soggetto a danni su terreni accidentati o per utilizzo scorretto rispetto al biciclo |
Buona visibilità in rullaggio |
Più pesante del biciclo |
Meno influenzato dal vento in rullaggio rispetto al biciclo |
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Facile da manovrare durante il decollo e l'atterraggio |
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Biciclo |
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Vantaggi |
Svantaggi |
Minore resistenza indotta rispetto al triciclo |
Instabile alla direzione, soggetto ai testa-coda in atterraggio ed alle sbandate durante il decollo |
Meno soggetto a danni su terreni accidentati o per utilizzo scorretto rispetto al triciclo |
La frenata decisa può causare il capottamento |
Più leggero del triciclo |
Scarsa visibilità in rullaggio |
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Può essere negativamente influenzato dal vento a terra |
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Atterraggio e decollo necessitano di maggiore perizia rispetto al triciclo |
La maggioranza dei piloti della Seconda Guerra Mondiale sono stati addestrati su mezzi biciclo. Con la pace si fece strada una nuova razza di aerei facili e leggeri. I bicicli cedettero il passo ai tricicli ed oggigiorno numerose generazioni di piloti in tutto il mondo non hanno mai pilotato un biciclo. Perché dunque dovremmo preoccuparci di "domare" i bicicli ora che la gran parte dei velivoli, grandi e piccoli, ha la terza ruota sotto il muso? Le ragioni sono diverse:
1) Alcuni aeroplani dell'aviazione generale sono bicicli perché maggiormente adatti ad operare da campi semi-preparati rispetto ai tricicli.
2) Alcuni dei moderni velivoli STOL ("Short Take Off Landing" - a decollo ed atterraggio corti), ideati appositamente per operazioni "fuori campo", sono bicicli per le stesse ragioni.
3) A volte alcuni fortunati tra noi hanno la possibilità di pilotare aeroplani d'epoca. Questi sono quasi invariabilmente a configurazione biciclo, pertanto sarebbe imperdonabile danneggiare un pezzo vivente di storia dell'aviazione per il fatto di ignorare le tecniche speciali di impiego che sono necessarie in presenza del ruotino posteriore.
Le tabelle mostrano in breve i pro- ed i contro dei bicicli. Esaminiamo ora in dettaglio cosa rende i bicicli meno maneggevoli dei tricicli.